Come scrivere le note a piè di pagina nella tesi
Stai lavorando alla tua tesi di laurea e non sai come scrivono le note a piè di pagina?
Non disperare: in questa guida dell’Università Niccolò Cusano ti spiegheremo cosa sono le note in fondo alla pagina, perché scriverle e, soprattutto, come fare per renderle impeccabili all’interno del tuo elaborato finale.
Tutte le volte che scrivi all’interno della tesi un’informazione tratta da un testo, un articolo o un sito, hai il dovere di citare la fonte esatta da cui l’hai tratta. Questa citazione può essere fatta utilizzando le note a pié di pagina.
Vediamo insieme tutto quello che devi fare per dare il meglio nella tua tesi e notificare tutte le fonti delle tue citazioni.
Come scrivere le note nella tesi
La prova finale di ogni laureando è una delle sfide più grandi dell’intero percorso di studi: la discussione dell’elaborato finale non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per entrare nel mondo lavorativo e sfruttare tutte le competenze apprese durante gli ultimi anni.
Scrivere una tesi di laurea implica il rispetto di alcune linee guida da seguire: questa tipologia di scritto è, infatti, composto da più parti, da conoscere assolutamente per lavorare nel modo giusto. Vediamo ora a cosa servono le note a piè di pagina e cosa sono.
Cos’è una nota a piè di pagina e a che serve?
La prima domanda a cui vogliamo risponderti in questa guida è: che cos’è una nota a piè di pagina?
Ebbene, come abbiamo accennato, si tratta di “un breve testo, avente in genere funzione esplicativa. Quando è posizionata in fondo a una pagina di un libro o di un documento viene chiamata nota a piè di pagina o nota in calce”.
Questa nota ha diverse funzioni:
- Illustrare un concetto accennato nel testo;
- Definire il significato o la traduzione di un termine o di un’espressione;
- Rimandare ad approfondimenti del testo;
- Dare delle informazioni propedeutiche per il lettore.
Chiaramente, data anche la loro posizione, le note non sono prioritarie all’interno del testo e non determinano la comprensione dello stesso in toto. Queste servono, per l’appunto, a dare dei chiarimenti in più, ad aggiungere informazioni accessorie rispetto al tema principale del discorso.
Quante note esistono?
Ci sono diverse tipologie di note per la tesi di laurea. In realtà hanno tutte la stessa funzione, ma possono essere collocate diversamente all’interno del testo.
In generale possiamo distinguere queste tre tipologie di note:
- Note a piè di pagina, che racchiudono generalmente riferimenti bibliografici essenziali, brevi osservazioni o chiarimenti propedeutici alla comprensione dell’elaborato;
- Note a fine capitolo, poste in una pagina al termine di ogni capitolo della tesi. Fanno riferimento ad informazioni utili da approfondire per il lettore, richiamando ad esempio a fonti bibliografiche;
- Note a fine libro, più corpose e poste alla fine dell’elaborato. Queste note contengono osservazioni tematiche con riscontri ampi, che si possono integrare con approfondimenti mirati in appendice.
Come scrivere le note
Come scrivere dunque le note a piè di pagina? Esistono delle indicazioni da seguire per scrivere e riportare al meglio questo tipo di contenuti all’interno della tesi di laurea. Ecco qualche indicazione:
- Se citi un testo per la prima volta nella tesi, è bene riportare in nota l’intero riferimento bibliografico escludendo la casa editrice ma inserendo le pagine consultate. Es: L. Sciascia, Il Giorno della Civetta, Milano, 1993, pp. 132-136;
- Se l’informazione successiva inserita nella tesi è desunta dalla stessa fonte della nota precedente (anche le stesse pagine) puoi usare l’espressione latina Idem;
- Se nella nota successiva devi riportare lo stesso libro della nota precedente, ma con diverse pagine devi invece inserire l’espressione latina Ibidem, pp. 138-142
Per scrivere una buona nota, in generale, è bene riportare queste informazioni:
- Nome dell’autore (è sufficiente l’iniziale del nome puntata)
- Cognome dell’autore scritto per esteso
- Titolo e sottotitolo dell’opera scritti in corsivo
- Città e anno di pubblicazione
- Eventuali pagine di riferimento di quella edizione in cui trovare il passaggio correlato alla nota
Per citare una rivista, invece, dovrai inserire queste informazioni:
- Cognome e nome puntato dell’autore dell’articolo
- Titolo dell’articolo in corsivo
- Titolo della rivista tra virgolette e preceduto da “in” (scritto in corsivo)
- Annualità (indicata con “a.” e in numeri romani) e numero della rivista (indicato con n. e in numeri arabi, in grassetto)
- Data di pubblicazione
- Intervallo delle pagine consultate
Sulle note a piè di pagina abbiamo detto proprio tutto, per oggi. Ora non ti resta che dedicarti alla scrittura della tua tesi di laurea: siamo certi che, grazie ai consigli dell’Università Niccolò Cusano, riuscirai a raggiungere facilmente i tuoi obiettivi.