Diritti del bambino: storia ed evoluzione
Sei alla ricerca di informazioni sui diritti del bambino e la loro evoluzione?
In questa guida ti parleremo dell’evoluzione storica dei diritti dell’infanzia, soffermandoci su documenti di particolare rilievo come la dichiarazione dei diritti del fanciullo.
La parte finale di questa guida sarà invece dedicata ad un percorso di studi mirato per comprendere e acquisire conoscenze sui diritti dei bambini e sull’applicazione delle normative vigenti.
Nel corso degli anni sono state molte le tappe che hanno caratterizzato lo sviluppo dei diritti del bambino, specie nell’immediato Dopoguerra. Vediamo ora quali sono gli aspetti principali da tenere in considerazione quando si parla di diritti dei più piccoli.
Quello che devi sapere sui diritti dell’infanzia
Dalla carta dei diritti dei bambini Unicef alle convenzioni internazionali, ecco una serie di informazioni utili sui diritti del bambino.
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Dichiarazione dei diritti del fanciullo: cos’è e a cosa serve
Iniziamo la nostra guida sulla storia dei diritti dei bambini con uno dei documenti più significativi: la Dichiarazione dei diritti del fanciullo redatta dalla Società delle Nazioni nel 1924. Il documento nasceva per contrastare le gravissime conseguenze che la Prima Guerra Mondiale aveva prodotto sui bambini.
Riassumiamo di seguito i punti più importanti e significativi trattati in questa Dichiarazione:
- Il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e facilitazioni, in base alla legge e ad altri provvedimenti, in modo da essere in grado di crescere in modo sano e normale sul piano fisico intellettuale morale spirituale e sociale in condizioni di libertà e di dignità. Nell’adozione delle leggi rivolte a tal fine la considerazione determinante deve essere del fanciullo;
- Il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore e di comprensione. Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in atmosfera d’affetto e di sicurezza materiale e morale;
- In tutte le circostanze, il fanciullo deve essere fra i primi a ricevere protezione e soccorso;
- Il fanciullo deve essere protetto contro le pratiche che possono portare alla discriminazione razziale, alla discriminazione religiosa e ad ogni altra forma di discriminazione.
Oltre la dichiarazione: la Convenzione sui diritti dell’infanzia
Dopo la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, un importante documento è stato ratificato in tema di diritti del bambino: la carta ONU sui diritti dell’infanzia.
La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia, composta da 54 articoli, è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
La creazione della Convenzione è ricordata ogni anno, il 20 novembre, con la commemorazione della Giornata dei diritti dei bambini e dell’adolescenza.
Il processo che ha condotto all’elaborazione di questo documento è stato piuttosto articolato e ha subito la spinta di due elementi fondamentali: il rafforzamento del diritto internazionale e il cambiamento nella concezione del bambino.
La Convenzione sui diritti dell’infanzia poggia su quattro pilastri fondamentali:
- Principio di non discriminazione: stabilito all’art. 2, impegna gli Stati parti ad assicurare i diritti sanciti a tutti i minori, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei genitori;
- Superiore interesse del bambino: sancito dall’art. 3, stabilisce che in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata di assistenza sociale, l’interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente;
- Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo: riscontrabile all’art. 6, implica il riconoscimento da parte degli Stati membri del diritto alla vita del bambino e l’impegno ad assicurarne, con tutte le misure possibili, la sopravvivenza e lo sviluppo;
- Ascolto delle opinioni del bambino: sancito dall’art. 12, prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i procedimenti che li riguardano, soprattutto in ambito legale. L’attuazione del principio comporta il dovere, per gli adulti, di ascoltare il bambino capace di discernimento e di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.
L’Italia ha ratificato la Convenzione con Legge n. 176 del 27 maggio 1991 e ha fino ad oggi presentato al Comitato sui Diritti dell’Infanzia quattro Rapporti.
Conoscere i diritti dell’infanzia: Master Unicusano
Se conoscere dettagliatamente i diritti del bambino e lavorare per farli rispettare è una delle tue aspirazioni, il Master di II livello in Tutela dei diritti del minore dell’Università Niccolò Cusano è la soluzione giusta per te.
Il Master ha come fine ultimo quello di formare professionisti altamente specializzati in possesso degli strumenti necessari per operare nei contesti professionali a sostegno dei minori in situazioni di disagio. In particolare, verranno trasmesse competenze per:
- Lavorare nel delicato contesto dei diritti del minore, progettando e realizzando interventi idonei a garantire e a tutelare i diritti evolutivi, sociali e giuridici dei minori;
- Aggiornare le conoscenze e competenze dei professionisti del settore che operano a vari livelli nei contesti di disfunzione familiare (conflitto,maltrattamento, fisico e psicologico) e/o di compromissione nella socializzazione con i pari (vittimizzazione, stigmatizzazione, pregiudizi etnici e di genere);
- Sviluppare efficaci interventi riparativi, sia di matrice giuridica che terapeutica ed educativa.
Per accedere al Master, è fondamentale essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- Laurea conseguita secondo gli ordinamenti didattici precedenti il decreto
ministeriale 3 novembre 1999 n. 509; - Lauree specialistiche ai sensi del D.M. 509/99 e lauree magistrali ai sensi del D.M. 270/2004.
Il Master, della durata di un anno accademico, è erogato online, grazie ad una piattaforma di e-learning attiva H24.
Grazie al Master, lo studente potrà affrontare tematiche fortemente legate alla tutela dei diritti del bambino come ad esempio:
- Elementi di diritto civile e procedura civile
- Elementi di diritto penale e procedura penale
- Normativa internazionale sulla tutela dei minori
- Interventi di sostegno terapeutico al minore
- Interventi educativi di sostegno al recupero della genitorialità
- La tutela del minore nel conflitto familiare: aspetti psicodinamici
- Psicologia della devianza e dei fattori di rischio per lo sviluppo del minore
- L’intervento delle forze dell’ordine nei casi di maltrattamento e abuso.
Se ha un background di studi psicologico o pedagogico e hai già avuto a che fare con i bambini, ci sono molti altri Master per specializzarti in questo campo promossi dall’Università Niccolò Cusano.
Ad esempio, il Master di I livello in metodologia Montessoriana è uno strumento perfetto per chi sogna di lavorare con i bambini o chi già opera nel settore e vuole aggiornare le sue competenze.
Il Master mira a formare un professionista altamente specializzato nell’ambito degli studi e delle pratiche pedagogiche montessoriane, che sia in grado di impiegare coerentemente i principi e le procedure del metodo Montessori con i riferimenti scientifici emergenti della ricerca psicopedagogica contemporanea.
Anche in questo caso, la formazione è erogata online, grazie ad una piattaforma di e-learning sempre attiva.
L’educazione è una parte fondamentale per lo sviluppo del bambino ed è sancita nella Carta ONU. Per questo è importante avere una formazione all’avanguardia e trasmettere ai più piccoli le nozioni sfruttando la giusta metodologia.
Durante il Master in metodologia Montessoriana, verranno trattate materie come:
- Il modello pedagogico e metodologia didattica
- Sviluppo e apprendimento
- Materiali e procedure per lo sviluppo della mente matematica
- Materiali e procedure per lo sviluppo del linguaggio
- Sviluppo sensoriale e psicomotorio
- Psicologia dello sviluppo
- Progettazione degli spazi educativi
- Gestione dei servizi educativi.
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