Cucina emiliana: specialità e luoghi in cui gustarla

Sei curioso di conoscere tradizioni e ricette tipiche della cucina emiliana?

Sei nel posto giusto: in questa guida ti racconteremo i piatti tipici emiliani, dalla loro origine alle rivisitazioni, indicandoti anche i migliori luoghi in cui gustare queste ricette a Reggio Emilia.

Le ricette emiliane possono essere definite come un tripudio di sapori: piatti semplici e dal gusto ben definito animano, da secoli, una delle cucine più antiche del nostro Paese.

Pronto per il nostro viaggio alla scoperta della cucina dell’Emilia Romagna? Iniziamo subito.

Storia e curiosità sulla cucina emiliana e reggiana

Dalle ricette tipiche romagnole ai prodotti tipici dell’Emilia Romagna, vediamo insieme in che modo si caratterizza la cucina emiliana e dove gustare questi piatti a Reggio Emilia.

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Cenni storici ed evoluzione

La cucina emiliana può essere considerata come un vero e proprio agglomerato di più cucine che, in Emilia, rappresenta il risultato di quasi otto secoli di autonomia delle città emiliane, dall’età dei Comuni all’Unità d’Italia, e del ruolo di vere e proprie capitali esercitato a lungo dai centri maggiori.

Dalla cucina bolognese tipica a quella delle altre province, ciò che contraddistingue l’Emilia Romagna a tavola sono i sapori decisi, forti e l’abbondanza dei piatti.

Volendo ripercorrere un po’ di storia di questa cucina, possiamo iniziare dicendo che tra l’Emilia delle Legazioni e quella dei Ducati, in particolare, la divergenza dei percorsi storici ha prodotto conseguenze avvertibili anche in campo alimentare e gastronomico.

La cucina romagnola è stata, per anni, influenzata dallo Stato Pontificio e non mancano influenze lombarde nella cucina di Piacenza.

Per via della presenza costante di famiglie nobili e altolocate, l’Emilia ha potuto sviluppare una forte tradizione enogastronomica, annoverando tra i suoi maestri i più grandi cuochi.

Durante l’età rinascimentale e barocca, sono due le «scuole» gastronomiche che sovrastano la regione: quella romana della corte papale e quella emiliana.

Nel Ferrarese operano Giovan Battista Rossetti e Cristoforo di Messisbugo; a Parma, a quanto sembra, serve Vincenzo Cervio; a Bologna sono presenti Giulio Cesare Tirelli e Bartolomeo Stefani.

A causa della ricchezza dei piatti e la convivialità che caratterizza la regione, Bologna (e l’intera Emilia Romagna) è definita «la Grassa».

Prodotti tipici dell’Emilia Romagna

Come abbiamo detto, la cucina emiliana vanta una serie di prodotti tipici, famosi sia in Italia che nel mondo.

Alcuni di questi prodotti godono della denominazione DOP o IGP e rappresentano dei veri e propri emblemi dell’arte culinaria nostrana del mondo. Per fare qualche esempio:

  • Prosciutto di Modena DOP
  • Prosciutto di Parma DOP
  • Provolone Valpadana DOP
  • Culatello di Zibello DOP
  • Fungo di Borgotaro IGP
  • Grana Padano DOP
  • Aceto balsamico tradizionale di Modena DOP

Questi prodotti arricchiscono la cucina emiliana e reggiana, costituendo le basi di molte ricette tipiche della zona che ti racconteremo nel prossimo paragrafo.

Ricette emiliane e reggiane da conoscere

Per molti la cucina emiliana è la migliore al mondo. Sicuramente un ottimo primato può vantarlo nei primi piatti: la tradizione di questa regione è ricca di pasta fresca, come le tagliatelle e i tortellini.

piatti tipici emilia romagna

I piatti tipici dell’Emilia Romagna fanno largo uso di questo ingrediente, combinandolo con il ragù alla bolognese e insaporiti con il Parmigiano Reggiano.

I secondi piatti emiliani, proprio come i primi, sono molto ricchi e fanno largo uso di carne: per citare qualche ricetta, il polpettone, le cacciatore e i bolliti a base di zampone o cotechino.

I secondi di pesce sono, invece, caratteristici delle zone marittime e lacustri. Possiamo annoverare:

  • Anguilla (capitone) nel Piacentino e Ferrarese;
  • Specialità a base di rane;
  • Specialità a Base di pescegatto, carpe e tinche, concentrata nelle zone campagnole;
  • Fritto di “pesciolini birichini”;
  • Lumache di Bobbio.

Da non dimenticare i dolci, molti dei quali con retaggi rinascimentali, ricchi di frutta secca e spezie. Ricordiamo, ad esempio:

  • Torta di riso
  • Torta Barozzi
  • Pampepato di Ferrara
  • Dolce di crema e pinoli
  • Rotolo dolce
  • Savòr
  • Cantarelle
  • Torta della nonna

Una menzione speciale anche per il pane di questa regione: il pane ferrarese, definito da Riccardo Bacchelli come “il migliore del mondo” ha una forma caratteristica, detta “manina” o “coppietta” consistente in due filoncini di pasta attorcigliati.

Vediamo ora qualche piatto tipico della cucina reggiana da gustare assolutamente in città.

Specialità e piatti reggiani

Nonostante le somiglianze con altre cucine delle città limitrofe, a farla da padrone nella cucina reggiana è sicuramente il maiale, allevato fin dal medioevo nei territori circostanti.

A partire dal maiale vengono prodotti insaccati come prosciutti e salami, ma anche lo strutto, molto utilizzato nella cucina reggiana. Dal suino, oltre ai salumi insaccati come prosciutti, salami, viene ricavato lo strutto, ingrediente base di questa cucina.

Tra gli antipasti spicca l’erbazzone, una sorta di impasto di erbette, uova, parmigiano-reggiano e aglio fritto nello strutto. Anche la polenta è alla base di molte ricette, così come il prosciutto crudo, abbinato al classico melone per le sere d’estate.

Tra i primi piatti, un posto d’onore è occupato dalla pasta fresca: tortellini, lasagne, tortelli di zucca e passatelli sono assolutamente da provare in città.

I secondi piatti da assaggiare almeno una volta sono, sicuramente, il coniglio alla reggiana, il cappello del prete e lo zampone, preparato tipicamente nel periodo natalizio.

Per chiudere in bellezza, anche i dolci tipici dell’Emilia Romagna e della città vogliono la loro parte. Tra le specialità più famose ricordiamo:

  • Zuppa inglese, dolce “al cucchiaio” reggiano composto da una base di biscotti savoiardi, (anticamente da fette di ciambella secca avanzata) imbevuti con una bagna di liquore per dolci (Alchermes) poi stratificato con crema pasticcera gialla e crema pasticcera al cacao;
  • Torta di riso;
  • Spongata, dolce dalle origini molto antiche composto da due dischi di pasta che racchiudono un impasto di marmellata, miele, frutta secca, spezie.

3 ristoranti a Reggio Emilia da provare

Ora che abbiamo visto le specialità tipiche della cucina emiliana e reggiana da provare, passiamo ai ristoranti e trattorie di Reggio Emilia in cui gustare questi piatti.

In questo spazio descriveremo i locali low cost adatti per una pausa dallo studio e per provare le ricette che caratterizzano la città, dagli antipasti al dolce.

Iniziamo subito.

  1. Salumeria San Prospero: in questo locale è possibile acquistare salumi e formaggi locali, oltre a poterli gustare in loco accompagnato da un bicchiere di vino. Consigliato per un aperitivo e per una pausa relax in città;
  2. Trattoria la Morina: situata nel cuore di Reggio Emilia, qui è possibile riscoprire la tradizione culinaria reggiana attraverso la degustazione di antipasti tipici come l’erbazzone e primi piatti come gli immancabili tortelli. Ottimo rapporto qualità-prezzo;
  3. Caffè arti e mestieri: locale storico della città che unisce alla tradizione l’innovazione di una cucina rivisitata. Tra le specialità da provare, l’erbazzone contemporaneo e il bollito di chianina.

Sicuramente a Reggio Emilia non delude il rapporto qualità-prezzo: sia in centro che in periferia puoi imbatterti in locali tipici e trattorie che offrono portate molto abbondanti a prezzi contenuti. Si tratta di una soluzione perfetta per una serata diversa tra amici, o per un pranzo dopo una mattinata in biblioteca.

Hai le idee più chiare sui piatti tipici e le caratteristiche della cucina emiliana?

Siamo certi che, grazie ai consigli dell’Università Niccolò Cusano, riuscirai a trascorrere una pausa studio gustosa e conviviale.


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