Come diventare curatore fallimentare: studi e normativa
Sei alla ricerca di informazioni su come diventare curatore fallimentare?
In questa guida ti sveleremo, passo dopo passo, come intraprendere questa professione e quali sono gli studi e i corsi necessari per apprendere le competenze da esercitare sul campo.
Il curatore fallimentare è una delle figure più importanti nell’ambito della procedura fallimentare. Questo professionista ha il compito di esercitare diverse mansioni, dall’amministrazione del patrimonio fallimentare alla cooperazione con il giudice.
Vediamo ora quali sono le competenze e le attitudini richieste per diventare curatore fallimentare e le aree di interesse di questo professionista dell’ambito economico-legale.
Tutto quello che devi sapere sulla figura del curatore fallimentare
Dalle funzioni del curatore fallimentare all’iscrizione all’albo, ecco le informazioni che devi conoscere se vuoi lanciarti in questa professione.
Funzioni del curatore fallimentare
Prima di parlare di come diventare curatore fallimentare, analizziamo nel dettaglio questa professione e vediamo quali sono le principali funzioni a cui deve assolvere.
Le funzioni del curatore fallimentare sono disciplinate dall’articolo 31 comma 1 della legge fallimentare, ossia la legge che si occupa di descrivere le mansioni e gli sviluppi di questa figura professionale.
Le mansioni svolte dal curatore sono varie e fanno riferimento, principalmente, all’amministrazione di un patrimonio fallimentare, il tutto sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori.
Analizzando nel dettaglio i diversi compiti del curatore fallimentare, possiamo dire che egli si occupa di:
- Amministrare il patrimonio fallimentare sotto la vigilanza del Giudice Delegato e del comitato dei creditori;
- Stare in giudizio ma solo previa autorizzazione del Giudice Delegato (esclusi i casi di contestazione e tardive comunicazioni di crediti e di diritti di terzi) senza assumere la veste di avvocato;
- Delegare ad altri specifiche operazioni previa autorizzazione del Giudice Delegato, assumendosene l’onere finanziario;
- Farsi coadiuvare da terzi sotto la sua responsabilità e assumendosene l’onere fallimentare, purché con l’autorizzazione del giudice delegato.
Per amministrazione del patrimonio da parte del curatore si intendono molteplici operazioni, come la costruzione dell’inventario dei beni, l’apposizione dei sigilli, la preparazione del programma di liquidazione e la vendita dei beni.
Essendo una professione molto delicata e complessa, il curatore fallimentare nell’esercizio delle sue funzioni è considerato come un pubblico ufficiale che agisce per il perseguimento dell’interesse generale ad una corretta gestione del fallimento.
Da ciò possiamo dedurre che, se il curatore provoca un danno al patrimonio fallimentare per violazione delle norme di legge nel corso delle sue funzioni, ne risponderà sia a titolo di responsabilità contrattuale che extracontrattuale.
Inoltre, il curatore può essere perseguibile dal punto di vista penale qualora venga dimostrato che agisca per un interesse privato.
Requisiti per l’accesso alla professione
Se ti stai chiedendo come diventare curatore fallimentare, devi sapere che ci sono diversi requisiti per l’accesso a questa professione.
Per la nomina a curatore fallimentare, è necessario rientrare in queste categorie professionali:
- Avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ragionieri commercialisti;
- Coloro che hanno svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in società per azioni;
- Studi professionali e associati.
Non possono, invece, ricoprire la carica e ottenere l’abilitazione per curatore fallimentare:
- Il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado del fallito;
- I creditori;
- Coloro che nei due anni precedenti hanno concorso al dissesto dell’impresa;
- Coloro che si trovano in conflitto di interessi.
Per l’accesso alla professione, è necessario inoltrare una domanda d’iscrizione all’albo curatori fallimentari, presentando un’apposita richiesta al giudice delegato.
Corsi curatore fallimentare: il Master Unicusano
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Il master, della durata di 1.500 ore, ha l’obiettivo di approfondire il ruolo e le funzioni del curatore nella procedura fallimentare, anche alla luce delle recenti modifiche alla normativa di settore.
Hanno accesso al master coloro in possesso di uno dei seguenti titoli:
1) Laurea conseguita secondo gli ordinamenti didattici precedenti il decreto ministeriale 3 novembre 1999 n. 509;
2) Lauree ai sensi del D.M. 509/99 e ai sensi del D.M. 270/2004;
3) Lauree specialistiche ai sensi del D.M. 509/99 e lauree magistrali ai sensi del D.M. 270/2004;
La didattica del master è erogata online grazie ad una piattaforma di e-learning attiva h24 ed è curata dai migliori professionisti del settore, che ne garantiscono la qualità e l’affidabilità.
L’offerta formativa si articola in quattro moduli, ognuno dei quali ha il compito di illustrare allo studente tutti gli aspetti della professione. Accanto alle lezioni online, tantissime case history e seminari per far comprendere meglio agli studenti il mestiere di curatore fallimentare.
Per far sì che gli studenti sperimentino sul campo le conoscenze acquisite nel corso, l’Università Niccolò Cusano ha previsto un periodo di stage presso importanti studi professionali.
Alla fine del master è previsto un esame finale per verificare l’effettiva acquisizione da parte degli studenti delle competenze necessarie per esercitare la professione.
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