Operatore di Prima Accoglienza: chi è, come lo si diventa e quali competenze deve avere.

Data l’enorme intensificarsi della quantità di migranti, in Italia come tutta Europa, quello dell’immigrazione e dell’accoglienza è un settore sempre più vasto e complesso, che richiede professionisti sempre più qualificati per gestire situazioni, emergenze e realtà che non fanno altro che complicarsi e diventare più delicate.

I ruoli professionali che si sono consolidati con il corso del tempo, fino a diventare materia di studio e preparazione accademica e, di conseguenza, offerte di lavoro, sono davvero tanti, per quanto ancora in pochi sappiano dare una definizione specifica di ciascun profilo.

Oggi parleremo nello specifico di chi è l’Operatore di Prima Accoglienza, quale preparazione accademica è richiesta per poter diventare un professionista e quali mansioni svolge nel grande settore dell’accoglienza e dell’amministrazione dei migranti nel nostro Paese.

Chi è l’Operatore di Prima Accoglienza.

Si tratta di una figura professionale nuova, che per quanto esista ormai da tempo nel settore, è stata delineata solo ultimamente in maniera più specifica, insieme alle sue mansioni e alle competenze e i requisiti fondamentali per diventarlo.

Come si può evincere dal nome, si tratta di un professionista che entra in azione nel primo stadio dell’immigrazione, cioè quello dell’accoglienza pratica dei migranti, che giungono stremati presso le coste italiane e hanno bisogno di essere soccorsi, poiché spesso in condizioni di salute estremamente precarie, se non addirittura in fin di vita.

Ad ogni modo, questo professionista è in realtà in grado di operare in ogni stadio dell’accoglienza, secondo gli standard della normativa vigente sull’accoglienza e l’immigrazione.

Normalmente operano nei Centri d’Accoglienza, appunto, fornendo supporto pratico, burocratico e spesso anche psicologico agli ospiti. Hanno infatti a che fare con migranti “forzati”, cioè coloro che si sono visti costretti ad abbandonare il loro Paese a causa di guerre, privazione dei diritti umani e circostanze violente. Sono spesso individui che hanno affrontato traumi e condizioni estreme, richiedenti asilo che hanno bisogno di un’accoglienza fisica ed emotiva.

Nel caso specifico di chi opera come psicologo nei centri di Prima Accoglienza, esso può aiutare sia i migranti, che gli altri Operatori coinvolti nel centro. Si tratta infatti di una professione particolarmente drenante a livello di energie fisiche ed emotive, che richiede una forte elaborazione e metabolizzazione delle realtà con cui si entra a contatto, delicate e sconvolgenti.

Come diventare un Operatore di Prima Accoglienza.

Per chi a Reggio Emilia si stesse chiedendo come diventare un Operatore di Prima Accoglienza, l’Università Telematica Niccolò Cusano, presente sul territorio con il suo Learning Centre, propone il Master online in Tecniche di prima accoglienza – il ruolo dell’Operatore di strutture residenziali a carattere comunitario, pensato ad hoc proprio per chi vuole svolgere questa professione.

Il master mira infatti a fornire tutti gli strumenti e le tecniche necessari per operare nel campo dell’accoglienza, che si tratti di strutture pubbliche o private, con uno speciale occhio di riguardo alla prima accoglienza. Questo corso di studi sarà quindi perfetto anche per chi opera in centri di volontariato in comunità di tipo familiare, oppure in strutture a ciclo diurno, ma anche in case-famiglia, case di riposo, comunità per minori, centri anti-violenza e hospieces.

Il concetto e le tecniche di accoglienza vengono quindi esplorate a 360º, premettendo un approfondimento dei diversi tipi di supporto a livello umanitario e sociale.

Si tratta di un corso di studi che, grazie alla sua modalità blended, si propone come soluzione perfetta per chi vuole aggiornarsi professionalmente e mantenersi competitivo a livello professionale, aumentando le proprie opportunità professionali.

Per maggiori informazioni rispetto a questo master, non esitate a chiedere subito qui.

Le competenze di un Operatore di Prima Accoglienza.

Per svolgere questa professione, le competenze richieste a livello accademico sono le seguenti:

  • Conoscenza dei contesti normativi, geopolitici e sanitari all’interno dei quali si svolgono le attività di accoglienza.
  • Gestione di strutture comunitarie di accoglienza.
  • Conoscenza della normativa di riferimento sulla Prima Accoglienza.
  • Capacità di controllare elettronicamente la tutela del diritto di assistenza nelle strutture residenziali.
  • Attività di counseling, anche di comunità.
  • Gestire il fenomeno del burn out nelle professioni d’aiuto.
  • Conoscenza di più lingue e più canali di comunicazione, soprattutto atti al supporto e al counseling.
  • Comprensione del fenomeno della multiculturalità.
  • Sviluppo di strategie di coping, sia per gli accolti, sia per i propri colleghi operatori all’interno di centri di accoglienza.
  • Conoscenze gestionali e amministrative legate alle attività svolte dal centro accoglienza all’interno del quale si opera.
  • Capacità di lavorare a stretto e perenne contatto con un team formato da professionisti con ruoli anche molto diversi tra loro.
  • Capacità di operare in condizioni di emergenza e forte pressione, anche emotiva.

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